giovedì 19 luglio 2012

pensieri sparsi e foto


…a riposo, ancora tra le montagne, ma stavolta quelle di casa, il tempo passa e i pensieri vagano liberi di scorrere come l’acqua sui sassi dei ruscelli…
Le immagini degli ultimi giorni di fatica, il caldo di Skardu e di Islamabad che tanto desideri, ma che dopo un ora a boccheggiare mezza nuda sul letto (anche quello sognato per tanto) ti han già stufata, i pensieri che in quei giorni mi avevano riempita fino a stupirmi “…ma chi me lo fa fare?io cambio passione!qui, non ci metterò più piede!! Il Baltoro ha finito di vedermi! Sti sassi del cavolo che ti pungono i piedi, ti fan scivolare, rendono tutto difficile!mavalà! la prossima volta mi scelgo una montagna dove l’avvicinamento è solo su prato e pure corto l’avvicinamento (alla Paolo Landi per intenderci!!!!)…e non mi rendevo conto che il “la prossima volta”aveva già minato il mio fermo proposito di smetterla con le grandi montagne e di diventare come le mie amiche: tutta famiglia, cucina, matrimonio e punto-croce!!!
Poi le notizie dei miei amici intrappolati nel maltempo e lesuccessive notizie della valanga e della decisione di rinunciare…e il pensiero che anch’io avrei voluto esser lì con loro.

E le chiacchiere con chi ha sofferto con me durante la preparazione fisica, ma soprattutto durante la mia scarsa propensione quest’anno a focalizzare l’obiettivo…ma fondamentalmente la sensazione che quest’anno non fosse l’anno per me…
Un  po’ di malinconia, un po’ di stanchezza, un po’ di non so cosa…tutto mi girava nella testa questi giorni di rientro in Italia…

…ma ieri son tornata a camminare…lentamente come ad una processione, tenendo tra e mani la manina di mio figlio esaltatissimo perché mentre gli dicevo di usare il bastone per spaventare le vipere, un bellissimo esemplare ci ha attraversato la strada, e quella cicciotta di mia figlia, che voleva fermarsi a raccogliere ogni fiorellino che incontrava (milioni!) e ogni sasso che vedeva…son tornata a respirare, non l’aria sottile, ma l’aria pura delle nostre montagne valtellinesi. e la mia mente ha ricominciato a guarire e a sognare ancora…
Davanti ad un ghiacciaio, tra le urla di mio figlio che aveva raggiunto il rifugio da solo e senza lamentarsi, ho ricominciato a capire che è inutile…è pelbe, il nodo infinito a cui non puoi sottrarti…le montagne ti appartengono o sarebbe meglio dire che tu appartieni a loro, è inutile scappare!prima o poi tutto ritorna!
E allora le immagini son tornate a sfiorarmi, ma con bellezza, senza fastidio…ed è tornata la voglia di rimettermi in gioco, voglia di silenzi e di grandi spazi…
night over the BC…there’s a light in two tents (perhaps Louis is watching “zombie”?)

preparation and check before departure for a rescue on Broad Peak C3

checking the medical equipment for the rescue

the surprise meeeting with a great friend (Hatam), speaking about God, Nature and mountains

three of my porters group

my kitchen (or chicken?) along Baltoro glacier

stone and view

mirror in a glacier lake

a little flying friend

leaving at sunrise across a bridge

…and finally…Askole

meeting in Askole...

Askole 2011: ...are they the same children?

Askole 2012: ..yes..sometimes they return!

Mumble, mumble:...and now?...

...work in progress..

...who’s going to fall into the river?

...sleeping behind the jeep..

...the first trying...

trying to carry up the jeep

..and this is a hearth from sky for all of you: for my three friends again on the mountain, for Gerfried, for Michaela who’s looking for her Cedric and herself, for Cedric parents searching for their son’s mountain spirit, for all friends who followed me all this days for discovering that I’ve decided to return, for all of you!
greetings from Valtellina

lunedì 9 luglio 2012

di ritorno a SKARDU

...e rieccomi a Skardu.
Tornare è stata dura, per non dire durissima. Partiti tre giorni fa dal BC, cinque porters e io... come guida un porter cammuffato da guida, un lazzarone, fregone di prima categoria! Primo giorno mangiate due tappe, siamo arrivati a Gore2 dopo essermi fermata a Concordia a dare una mano al Rescue Team che partiva per soccorrere un alpinista bloccato al C3 del Broad Peak colpito da edema cerebrale. A Gore2 ho trovato una vecchia conoscenza: l'amico Hatam di cui son stata ospite e con cui ho passato ore a ricordare le nostre discussioni a Concordia nel 2004 su Dio, la Natura e le montagne.
Il giorno dopo ho capito che sarei morta di fame per tre giorni: la mia "guida" mi ha dato solo una tazzina di soup e noodles per pranzo e cena e green tea (mi stan crescendo le foglie anche in testa!) per tutti i giorni! Il secondo giorno tanti incontri, ma nessun invito e quindi: cucina a terra assieme ai porters e fame da morire.
Il terzo giorno li ho convinti ad arrivare a Jula assolutamente da Kukurse anche se dicevano che eran stanchi...dieci ore e una fame boia! Fortuna che a Jula ho ricevuto un invito speciale da un cuoco di un'altra agenzia che si ricordava di me nel 2004! Sant'uomo! Oggi sarà la voglia di arrivare, sarà boh... sono arrivata un'ora e passa prima dei porters che comodamente sono sbucati dopo... acchiappata la jeep dopo un'ora di viaggio ecco la strada distrutta da un fiume di fango! Ci abbiamo messo tre ore con le gambe a mollo nel freddo a spostare sassi e ricostruire la strada... caro Giò, una delle piccozze è inservibile perchè su 30 persone che eravamo lì io son stata l'unica a mettere a disposizione una pala e una picca... sigh... ci tenevo tanto! ...e loro con la picca spicconavano i sassi... doppio sigh.... e poi non vuoi metterci che le persone dei villaggi ci chiedevano un passaggio? Massì... e ci mancava la mucca sul tetto e poi c'era tutto! ...e sono a stomaco vuoto da stamattina alle 5:00!  
I need absolutely one pizza, one Coke and one ice cream (and if are two..it's better!).
Ah, Lele... si progetta di già!
Siamo arrivati a Skardu alle 21.


Nota: nuovo post di Louis, Rob e Jacob, per una andata e ritorno a C1... le foto sono assai esplicative delle condizioni dell'Ice Fall

venerdì 6 luglio 2012

...purtroppo...



purtroppo i problemi persistono e non migliorano, troppo elevati i rischi nel salire in queste condizioni e su quell'infido Ice Fall... 
Annalisa oggi è ripartita per il trekking di ritorno, con la delusione nel cuore e nella mente...

"...questo episodio decide per me la mia sorte... mi dispiace per gli sponsor e per tutti quelli che a casa mi vedevano sulla cima del G1, ma c’est la vie!
...mi dispiace... ma, piuttosto che fare vaccate! 
...magari un giorno ci riproverò..."

Noi qui a casa ti aspettiamo, comunque sorridenti... i tuoi bimbi non vedono l'ora di abbracciarti.

PS. Un grosso in bocca al lupo a Louis, Rob e Jachob... continueremo a seguirli.

mercoledì 4 luglio 2012

sul ghiacciaio dei Gasherbrum


...vi scrivo dal BC dopo esser salita al C1 ed esser stata costretta a scendere.
3 giorni fa siamo partiti alle 2:00 per esser sicuri di trovare le condizioni migliori per attraversare l’Ice Fall. Camminare nel buio con la sola luce delle frontali è una sensazione strana. .tutto attorno il buio totale, i crepacci non hanno fondo, la neve scricchiola sotto i ramponi, i seracchi sono blocchi informi di cui non distingui la fine e l’acqua dei ruscelletti o tace imprigionata nella morsa di ghiaccio della notte o borbotta sotto strati di ghiaccio nero.
Il sole ci coglie mentre zigzaghiamo al di sopra dell’Ice Fall seguendo la traccia che quest’anno passa pericolosamente sotto il G5 e le sue valanghe. Arriviamo al C1 sotto una fine nevicata (qui la stabilità del tempo è un optional), piantiamo la seconda tendina e ci infiliamo dentro stravolti. 
Louis ed io, che dividiamo una delle tende, ci addormentiamo e solo alle 15:00 ci prepariamo dei noodles... solo per riaddormetarci subito dopo. Per cena mi preparo una busta di spaghetti alla siciliana liofilizzati... e poi di nuovo a nanna. 
La notte per me è un incubo, lo stomaco si ribella a quello che probabilmente è aglio cammuffato. La mattina è fredda e ventosa e ci mettiamo un po’ di ore a prepararci, far sciogliere la neve per la colazione, quella per le borracce, smontare la tenda e poi metterci in moto. Quelle che dovevano essere le 2:00 diventano invariabilmente le 4:00 o le 5:00. 
Ci mettiamo in marcia verso il C2, ma a metà strada il mio stomaco e le mie gambe non ne vogliono sapere più di andare avanti. Cosi’ mi slego e torno sola soletta verso il C1... non è che volessi compagnia, ma sicuramente senza gas, nè stoviglie la vedo dura aspettare gli altri per 2 giorni!! Ma comincio a capire che da queste parti funziona cosi’ sempre!!
Dal C2 del G2 intanto sta scendendo gente e la mia mente lavora febbrilmente per elaborare un piano di riserva: una notte qui senza gas nè nulla di nulla non si può, devo scendere! 
Il primo svizzero a cui chiedo se mi puo’ aiutare a scendere al BC mi dice che lui è troppo veloce. Grazie! (Jachob direbbe “fuck”, la sua parola preferita)
Per fortuna che il secondo gruppo che arriva mi accoglie a braccia aperte: la loro guida, Andrej mi lega assieme ad un suo cliente e verso le 9:00 cominciamo a scendere. Il sole ci brucia sulle teste e la neve finisce il lavoro col suo riverbero micidiale e rendendo faticoso l’incedere per la consistenza della pappetta!
Arrivati ad un punto che i coreani dicono “No danger, be careful!!” dove c’è un seracco sospeso sulle teste e un crepaccio da saltare, lascio andare Andrej che salta, mi chede corda e quindi salto anch’io e mentre lui si cala lungo una corda fissa che attraversa un muro di 90 gradi e gli dò altra corda, il ponte di neve sotto i miei piedi crolla e io finisco in un buco riuscendo a trattenermi con il braccio destro al bordo. Sento lo strappo alla spalla, ma non posso fermarmi a fare troppo la sottile, pianto la piccozza e mi tiro su. 
Proseguiamo scappando ai seracchi sospesi e finalmente dopo 5 ore siamo al BC... non mi pare vero! Un uomo-miraggio ci viene incontro portando un bicchierone di Fanta a tutti...non mi è mai piaciuta la Fanta (come si dice da noi “Fanta, l’è minga buna, ma l’è tanta!"), ma adesso mi pare la bevanda più buona del mondo!!
Arrivo al mio campo scortata da due militari che cercano di broccolare e mi chiedono se sono sposata, se possono aiutarmi a portare lo zaino e così via e sono così felice di essere arrivata che gli dico che ho due mariti e che lo zaino contiene dei segreti che non posso mollare a chiunque!
Ed eccomi qui col mio dolore alla spalla e alle coste e la difficoltà a respirare a chiedermi ancora una volta: e mo’ che faccio? Rischio a risalire o la mia spedizione finisce qui?


x Alessia: il porridge è buono, è un po’ come la zuppetta che si faceva la mamma a colazione quando eravamo piccole e noi la prendevamo in giro... vedi che alla fine tutto è pelbe, il nodo infinito!!!

x Mario Vielmo: sai che c’è ancora quel pazzo di guida polacca? sì proprio lui, quello che l’anno scorso era con le ragazze che facevano un casino infernale! quest’anno è solo, ma è sempre bizzarro! tu stai bene?

Queste le foto della salita a Campo 2 e del primo tratto del Japanese Couloir; per il racconto vai qui (in inglese).

Going up to Gasherbrum La (GI on the right side)
Climbing up the fix rope to camp 2

Alone between G1 and G2. G5 and G6 in Background

Climbing up to Gasherbrum La

It’s a trap ! (picture of Jacob few seconds before he fell down into the enormous crevasse)

The abyss (Jacob in background)

Back on track : Flat ground before the Japanese couloir

Short brake before real action in the Japanese couloir

Getting steeper and steeper

I found my orange rope from last summer (We want to thank New England rope for their precious help)

Two new great climbing partners : Rob and Jacob

No comments...

Climbing down the Japanese couloir after a nice day of work

Back to our VE 25 tent in C2

martedì 3 luglio 2012

CAMPO 2 allestito

Traduco e pubblico un msg telegrafico appena ricevuto dal capo spedizione Louis Rousseau:

"Siamo tornati al Campo Base; stiamo tutti bene.
Abbiamo aperto la via per Campo 2 dove abbiamo trascorso due notti.
1/4 del Japanese Couloir è stato attrezzato con le corde fisse; il couloir è in buone condizioni ci sono soltanto alcune piccole valanghe.
Ora riposeremo per 3 giorni al Campo Base; la prossima volta che saliremo sarà per il tentativo della cima.

Più tardi vi invieremo i racconti più dettagliati e alcune foto.
Cheers!
Louis"