mercoledì 17 dicembre 2014

serata a Bratto (BG)

L'associazione "Amici della Presolana" ha organizzato un incontro con la presenza di Annalisa.
(www.amicidellapresolana.it)

Lunedì 29/12 ore 17.00
Sala congressi Hotel Milano
BRATTO

giovedì 4 dicembre 2014

sabato 15 novembre 2014

prossimi appuntamenti con Annalisa

Calendario molto fitto di appuntamenti:

INVERUNO
Venerdì 21 novembre, ore 21















CARATE BRIANZA
 venerdì 28 novembre ore 21
maggiori informazioni su www.caicaratebrianza.it


















...e poi...
CORSICO
sabato 29 novembre ore 21

mercoledì 29 ottobre 2014

domenica 12 ottobre 2014

venerdì 9 maggio 2014

Boudhanath


"Agli amici della palestra Pro-Forma, che da anni mi sopportano, un pensiero e un abbraccio da un posto magico e a me sempre caro (non è da drogati Lele!!)"
(Annina)


Testimonial VAUDE per l'Italia... a Kathmandu

martedì 6 maggio 2014

alcune foto del viaggio

ciliegi in fiore

muri mani

un amico per Lillo

KARPOS e bandierina di preghiera in tinta

un regalo per Lara

muri mani

vecchio aeroporto di Namche

sguardo di yak

KARPOS

il nostro Campo Base

Everest Memorial

carovana di yak

Kusang

l'albero magico

periche

asini per Namche
ruote di preghiera

domenica 27 aprile 2014

ritorno



“Il campo è avvolto in un silenzio surreale..sembra congelato..e alle 7 non si sente nemmeno il rombare degli elicotteri..Finalmente andiamo a parlare con i 5 Icefall Doctors rendendoci conto che i campi che attraversiamo sono vuoti di occidentali e, come api operose, si vedono solo nepalesi che smontano e impacchettano. Gentilissimi i Doctors ci fan sedere e sorridono della doctor (io) vicino ai doctors. Uno di loro (con la faccia da schiaffi)  ci dice sarcastico che per il Governo l'Ice Fall è aperto e che loro ci saranno fino all'ultimo alpinista, ma che restano giù a mangiare e riposare. "Se volete salire, andate pure. Gli sherpa però per rispetto ai morti non saliranno".
Io avanzo la possibilità che si possa salire anche da soli, ma con la faccia incarognita prima mi chiede “senza sherpa?” e poi mi ribadisce che son morti 17 sherpa come a dire che io non ho rispetto. Nel 1996 ne morirono 13 di alpinisti e quindi? La loro morte vale di meno solo perchè avvenne a spedizione quasi conclusa mentre qui siamo solo alle battute iniziali? Si parla di rispetto o di comodo? Fa comodo che le commerciali vadano a Kathmandu reclamando al Ministero e questo poi conceda ciò che gli sherpa chiedono, giusto o sbagliato che sia?! Io rispetto di certo quei poveretti che son rimasti sotto il seracco, ma... allora chiudete l'Ice Fall.
Ieri le commerciali han chiesto agli sherpa di salire a recuperare le centinaia di bombole di ossigeno (pensate un po'!!!) preparate al C2 e gli sherpa si son rifiutati. Cosa credete che han fatto le commerciali? Per rispetto han lasciato lì tutto? No, han pagato più di 30 elicotteri (perchè lì noi ci siamo stufati di contarli!) che son saliti ininterrottamente dal mattino al pomeriggio a recuperare tutto!
Comunque ho capito che qui il Governo non prende posizione, i Doctors vogliono garanzie dal Governo e quindi fanno braccio di ferro rifiutandosi di salire, ma impediscono anche a chi vuole di farlo e soprattutto han convinto tutti gli sherpa a non salire. Proviamo a formulare un piano per salire solo noi due, ma le risposte sono chiare: sarebbe una specie di affronto agli sherpa! E li avremmo tutti contro.
Percorriamo tutto il campo senza trovare un alpinista… solo tende deserte o abbandonate senza paleria come meduse sulla battigia.
Quindi… abbiamo le mani legate da una situazione sicuramente non corretta! Perchè salire puoi, ma di fatto non puoi, ma siccome ufficialmente il governo non ha chiuso nulla, non ti cambiano nemmeno il permesso!
Mesti ce ne torniamo al campo… io pensando ai miei sponsor, agli allenamenti, a tutto ciò che gira attorno a una spedizione… il Lhotse ci aspetta l'anno prossimo… maybe… manterranno la promessa?”
(Annina)

24/4: valanga sull'Ice Fall, nella stessa zona di quella tragica del 18/4

sabato 26 aprile 2014

situazione ad oggi



"Siamo arrivati 3 giorni fa al Campo Base. L'impressione non è stata delle migliori :faceva un freddo cane e tirava un vento gelido. Ho vagato per il campo (immenso) alla ricerca delle nostre tende curiosando qua e là. Chorten beneauguranti di dimensioni giganti con bandiere grandi come tende sventolanti (la gara di chi impressiona di più?) nel vento, antenne che sbucavano qua e là quasi una per tenda (?!?!), muretti a secco a delimitare le tende (un vaso di gerani non avrebbe sicuramente stonato), dicono ci sia pure una bakery.. mah...
I nostri uomini di campo ci aspettavano nel nostro piccolo regno fatto di una tenda cucina, una tenda mensa, un w.c. e 4 tende-nanna. Notte gelida con la sorpresa al mattino di trovare gelati i bagnoschiuma, la crema per il viso (che va staccata a spatolate), le salviettine umidificate che han tutto l'aspetto di baccalà e persino la soluzione salina delle lenti a contatto. Ormai il mio sacco a pelo dà asilo politico a molte cose e girarsi la notte è abbastanza complicato pena trovarsi il tubetto dello shampoo nella schiena o la cinghia della macchina fotografica attorcigliata ai piedi.
Due giorni fa un via vai ancora maggiore del solito di elicotteri (oggi ne abbiam contati 22) ci ha incuriositi. Da uno abbiam visto scendere dei militari e al volo successivo quello che ci han detto essere il Ministro del Turismo. Ci siam diretti al meeting dal quale speravamo uscisse una risposta per noi alpinisti in attesa di scalare Everest o Lhotse.

La situazione è questa: come sapete son morti 15 sherpa di cui 1 Icefall Doctor, 5 feriti e 5 dispersi sotto il crollo di un enorme seracco caduto dal Lho La. Nessun errore umano,la sorte solamente ha voluto che cadesse proprio in quell'attimo, poteva cadere di notte o quando il gruppo era passato e invece? Invece è caduto proprio in quell'attimo. Colpa di nessuno: nè degli sherpa, nè della Natura e nemmeno dei "turisti dell'everest" come qualche "grande" della montagna ama riempirsi la bocca sparando giudizi gratuiti a scopo autocerebrativo!
La montagna è di tutti e purtroppo alcuni la vivono in modi che non coincidono col mio modo di scalare, ma per questo non posso criticarli. Ognuno sale come vuole e come può: con ossigeno, tirato come un sacco di patate da gruppi di sherpa che gli lavano pure i capelli (come succedeva l'anno scorso al Kangchenjunga), con le sue gambe, senza una gamba, senza mani, coi denti. C'è anche chi scala l'Everest perchè nel suo paese questo gli darà prestigio e non importa se non ha mai scalato in vita sua! E ormai le spedizioni commerciali promettono di tutto, anche la cima! Proprio grazie a loro che da stamattina almeno 35 elicotteri son volati su e giù dal C2 per riportare le centinaia di bombole di ossigeno che sarebbero servite a “garantire” il successo.
E purtroppo o per fortuna, su queste due montagne che condividono qualche campo, anche gli sherpa si sono organizzati per garantire una maggior sicurezza nella salita dell'Ice Fall e ormai paghi per attraversare l'Ice Fall che altri han attrezzato e non puoi "passare più a destra" come qualcuno ha scritto sulla mia pagina FB.
Comunque la situazione è questa: al meeting han parlato in tanti (purtroppo in nepalese) tra ovazioni e fischi di sherpa che rappresentavano i 3/4 dei presenti. Sindacalisti, ministro del Turismo, capo degli sherpa, rappresentante dell'Himalaya Rescue Association of Nepal..."
Ognuno ha presentato i suoi punti di vista, le sue richieste di maggior tutela, di assicurazioni e indennità maggiori alle famiglie; chi ha urlato, incitato, chi ha cercato di mediare. Alla fine delle due ore la situazione però è questa: nessuna decisione è stata presa!
Tutte le parti ci penseranno ed entro due giorni ci daranno risposta… maybe.. .come amano dire in Nepal che corrisponde più o meno all'Inshallah in Pakistan.
Tanta confusione. Vediamo elicotteri liberare giornalisti affamati di notizie che dopo un ora se ne vanno storditi dalla quota avendo fatto solo qualche foto qua e là. Vediamo carovane di yak andarsene cariche di sacconi e materiali, molte spedizioni commerciali stanno abbandonando spaventate dalle continue valanghe che cadono dove è caduto il seracco. Il campo resta come congelato: regna un silenzio irreale rotto solo dal frastuono degli elicotteri.
Chiediamo in giro, ma nessuno sa darci due risposte uguali, si vive solo con l'attesa di una risposta.
Solo questo: una risposta! Sia essa positiva o negativa.”
(Annina)

venerdì 25 aprile 2014

al CAMPO BASE (5500 m.)

Anche oggi giornata passata al Campo Base, dove da questo pomeriggio il tempo è diventato brutto, oltre che costantemente molto freddo.
La situazione resta complicata; ieri rappresentanti delle istituzioni nepalesi (compresi rappresentanti del Governo) sono giunti al Campo Base per un meeting con gli Sherpa e le varie spedizioni presenti (la maggior parte di esse sono spedizioni commerciali dirette all'Everest); il Ministero del Turismo ha rilasciato ieri un comunicato stampa nel quale si dichiara che la montagna resta "aperta".
La via di salita quindi non è chiusa, anche se per i prossimi giorni non sarà comunque percorribile a causa del maltempo; occorrerà però riattrezzare gran parte dell'Ice Fall... ma soprattutto occorrerà capire quali "forze" rimarranno dopo che molte spedizioni hanno deciso di abbandonare oggi il Campo Base e, ancora più importante, occorrerà valutare le condizioni oggettive dell'Ice Fall.

Non appena avremo nuove notizie e nuove foto (oggi c'erano dei problemi con la tecnologia) le pubblicheremo.

mercoledì 23 aprile 2014

ripensando al ChoLa Pass

"Da qualche ora siamo arrivati a Gorak Shep 5180m circa e siamo a poche ore dal campo base che sarà la mia casa per qualche settimana.

Rivado col pensiero ai giorni scorsi e non posso cancellare dalla mente la giornata trascorsa per attraversare il ChoLa Pass. Giornata che si preannunciava splendida dopo la nevicata della sera prima. Partiti all'ombra della valle mentre i fagiani himalayani (ma non fatevi illusioni: ho già chiesto io, non si possono mangiare: qui è parco naturale!!) lanciavano le loro urla garrule... nella neve le orme della “mountain tiger” crediamo una lince, quelle dei fagiani e di qualche leprotto.
Arriviamo a un passo illusi che fosse la nostra meta mentre lontano una barriera di neve e roccia si alzava...il ChoLa Pass!! Ci consoliamo dicendo che spesso quello che ti appare ripido da lontano non lo è mai da vicino!
La salita al ChoLa Pass è impegnativa e divertente. Occorre arrampicare su roccioni coperti spesso di neve ghiacciata per cui occorre occhio e attenzione... tanto ci han detto che i ramponi non servono quindi... saliamo così con mani e piedi. Io cerco la via più logica mentre Kusang parecchio sotto di me, mi fa cenno completamente dalla parte opposta (ma alla fine il mio naso mi darà ragione). Arrivo al passo 40 minuti prima di Kusang, Patrizia e Claudio e scendo 4 volte ad aiutare i nostri porters che arrancano coi carichi legati alla fronte. Passerà un ora e mezza prima che arrivino Mario che ha aiutato tutto il tempo PG (come ormai amichevolmente lo chiamiamo) a salire.
Attorno a noi migliaia di bandierine colorate sventolano in un vento che non lascia tregua e che ti entra nelle ossa in pochi minuti.
Si mangiucchia qualcosa e comincia una discesa infinita.
Giornata di pensieri, in cui mi son resa conto quanto oggi ciascuno di noi si sia arricchito di esperienze umane.
L'importanza della solidarietà di chi ha aiutato il più in difficoltà reggendolo tutto il tempo, di tutti noi che abbiamo regolato il nostro passo su quello del più stanco per arrivare tutti assieme. Dei porters che ci son venuti incontro con le immancabili bottiglie di Coca Cola per chi era stanco.
L'importanza dell'umiltà di chi ha capito che farsi portare lo zaino non è umiliante, ma segno di crescita.
La semplicità di chi ha diviso l'ultimo pezzo di formaggio di nak (non dite di yak perchè vi ridono dietro: lo yak è il maschio, la nak la femmina!) coi portatori affamati.
La bellezza di aver condiviso una stupenda giornata di fatica, di montagne assieme ad altri amici.
Son contenta di esser parte di questo gruppo!"
(Annina)

Questa mattina Annalisa, Mario e Claudio sono arrivati al Campo Base, a circa 5500 metri.

in cima a Gokyo Ri

Il lago di Gokyo

verso il ChoLa Pass

ChoLa Pass

giù dal ChoLa Pass verso Dhongla

Pasqua a Dhongla

brindisi di Pasqua

verso Lobuche con vista sull'Ama Dablam

il Pumori

verso Gorak Shep

la Piramide del CNR

venerdì 18 aprile 2014

GOKIO... nel giorno della tragedia all'Ice Fall dell'Everest

Il gruppo è arrivato a Gokio, a 5340 metri. Stanno tutti bene. Fa molto freddo rispetto agli standard del periodo, tanto che i famosi laghi di Gokio sono ancora completamente ghiacciati. Da Gokio si può ammirare la cima del Cho Oyu (8201 m.)

Questo è il programma per i prossimi giorni: domani ascesa al Gokio Ri (punto panoramico a 5483 m.) e poi trek fino a Dragnak (4700m.).
Il giorno di Pasqua, da Dragnak, attraverso il Cho La Pass (5480 m.), si arriverà a Dongzola, alpeggio estivo degli Yak; a seguire trek da Dongzola fino a Lobuche, nei cui pressi si trova “la Piramide”, il centro di ricerca italiano del CNR. Martedì trek fino a Gorak Shep, con ascesa al Kala Pattar (5545 m.) da cui si possono ammirare Everest, Lhotse, Nupse, Changtse, Ama Dablam, e molte vette ancora.
Mercoledì è previsto l’arrivo al Campo Base a circa 5300 metri.














Oggi però è una giornata triste per il Nepal: questa mattina sull’Ice Fall dell'Everest, una valanga ha travolto oltre 50 persone, quasi tutte Sherpa intenti ad attrezzare la via di salita; si contano putroppo 13 vittime, 4 dispersi e diversi feriti, tutti Sherpa 
http://www.planetmountain.com/News
http://www.montagna.tv/cms/cat/alpinismo/himalaya-alpinismo

Cordoglio per quanti oggi sono colpiti dal dolore e che possano riposare in pace gli Sherpa che sono “morti sul lavoro”.