venerdì 1 maggio 2015

ritorno a Namche Bazaar

"I due giorni alla Piramide del CNR ci hanno permesso di prender contatti con la "civiltà"..anche troppo..interviste, videochiamate, trasmissioni, articoli..se all'inizio tutto questo mi ha divertita poi mi son resa conto che raccontare le stesse cose a degli estranei mi impoveriva e banalizzava gli eventi. Le mie emozioni, i ricordi, gli attimi che ancora bussano alla mia memoria per ora non han voglia di sfuggire da me, di abbandonarmi..se ne stanno ben comodi nella mia mente (e nel mio cuore) finchè decideranno che non sono più un ospite gradita e allora mi abbandoneranno..è sempre così..metabolizzare mi richiede tempo, spesso molto..ma per ora è meglio così!
siamo scesi carichi come muli ognuno con tutti i suoi averi sul groppone stipati in uno zaino che come piccole lumache ci siamo trascinati dietro passo passo..e ogni mattina, nel tentativo di pigiare il sacco a pelo, il mio commento è stato lo stesso "..mmh..ogni mattina sembra sempre più grosso..eppure le cose son sempre quelle"..
15kg che mi superano la testa in altezza..almeno i fruttini di marzapane da Gioiosa Marea li abbiamo mangiati perchè il primo giorno avevo anche un sacchetto appeso fuori a mò di albero di natale..
I villaggi che incontriamo sono pressochè deserti..alcuni incredibilmente non han subito danni, altri invece sembrano vittime di bombe sganciate dall'interno delle case: edifici gonfi che paiono esplodere da un momento all'altro, case con vista da dentro a fuori, muri interi crollati, scheletri che svettano tristi verso il cielo..
a far da contrasto a tutto questo la gaiezza degli abitanti che tranquillamente, con pazienza e senza prendersela troppo stan ricostruendo piano piano tutto..
Adoro la compostezza dei nepalesi e dei tibetani, che alle sciagure contrappongono una sana serenità e voglia di ricominciare..niente strepiti inutili o polemiche, canticchiando e ridendo prendono in mano le loro vite e riprendono il largo!
stamattina, giornata stupenda, son sbucata nella piana di Thiengboche dopo una salita che mi ha tolto il fiato, con lo zaino che pareva pesasse 150kg invece di 15..il primo sguardo è stato per il monastero..parzialmente rovinato e crollato..
a far da contrasto alla distruzione, la pace dei monaci con cui mi son fermata a chiacchierare e la panciona di una cavalla prossima al parto che brucava felice..la vita continua, la vita va avanti..così deve essere!
Marco ed io siamo entrati nel monasteto fin dove era permesso e ci siamo seduti in silenzio ad assaporare la pace che si respira tra queste mura..il cortile interno è intatto mentre la facciata è crollata o pericolante e gli alloggi son distrutti..
La discesa verso Namche è stata lunga e spesso le strade sono crollate o invase da massi e tronchi.
Tronchi..già perché dopo settimane l'aria è di nuovo profumata di resina e gli occhi possono vedere alberi e cespugli e i piccoli iris nani e i rododendri giganti e....
Siamo più in basso..l'aria è "grassa" di ossigeno, di colori, di profumi.. adoro la neve, i ghiacciai, le alte quote e l'aria sottile che ti toglie il fiato, ma..tornare alle basse quote è bello. E' un pò come tornare a vivere dove c'è vita..
Una coppia di aquile ci ha fatto compagnia per un pò e poi, attratti da un verso strano, abbiamo visto il......... l'uccello simbolo del Nepal, colorato e maestoso ci squadrava..
abbasso lo sguardo e incrocio quello vispo di un bimbetto che mi sorride e mi fa segno di dargli un 5..evvai..
La vita continua per davvero!"
(Annina)



















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